IMMACOLATA CONCEZIONE E SIMBOLI DELLE LITANIE LAURETANE

Ambito/Autore : Ambito trentino

Periodo storico: 18° secolo
Anno: 1680-1720
Soggetto: Immacolata concezione e simboli delle litanie lauretane
Luogo di conservazione: Cles, chiesa di Sant’Antonio da Padova
Materia e tecnica: olio su tela, cm 226,5 x 123,5

Descrizione:

Questo dipinto a centina costituisce ab origine la pala dell’altare dell’Immacolata della chiesa francescana di Cles. Sulla scorta di Morizzo ne conosciamo l’esistenza nel 1773 ma la fondazione è probabilmente più antica.

Nel 1956 il relativo altare ligneo venne smantellato (Stenico, p. 136) e il dipinto rimosso per fare posto ad una statua; infatti l’inventario del 1959 monitora la tela nel corridoio dello studentato. In seguito al restauro del 2009-2010 (Denno, ditta L.A.R.A.) e grazie al felice proposito di padre Germano Pellegrini, la pala è stata ricollocata in chiesa. L’iconografia dell’Immacolata concezione è quella del tutto tipica dell’ambiente francescano e che ricorre nelle più antiche testimonianze figurative in San Bernardino e nel convento dell’Immacolata a Mezzolombardo. Maria in gloria è elevata sulle nubi e calpesta il drago; tutt’intono si susseguono i titoli della Vergine desunti dall’Antico Testamento e in parte coincidenti con le litanie lauretane, a richiamare la sua predestinazione al progetto di redenzione. Principiando da sinistra, in basso: “flos campi”; “fœderis arca”, “puteus acquarum viventium”, “electa ut sol”, “lilium convalium”, “rosa mystica”, “pulchra ut luna”, “vas spirituale” (o “vas onorabile”), “ianua coeli”; l’ultimo simbolo, una pianta rampicante con foglie d’edera e fiori a campanula non è agevolmente identificabile.

Il dipinto ha subito notevoli perdite di pellicola pittorica in corrispondenza del mantello blu, mentre gli incarnati, intatti, attestano la pregevole qualità esecutiva. Questa prova pittorica esprime tuttavia una certa timidezza, forse acuita dall’aderenza ad un modello preindicato. La tecnica sembrerebbe indicare un’esecuzione in ambito trentino nel Seicento inoltrato.

Fonti: Morizzo, II, p. 332; ACPFM, busta 307, Inventario 1927, n. 7; busta 244, Inventario 1959, p. 656, n. 23; SBC Chini 1981/ OA/ 00034621; ACSA, Inventario 2013, p. 7.

Bibliografia: Leonardi 1982, p. 259; Stenico 2004c, pp. 113, 147, 296; Arte e persuasione, pp. 228-229, cat. 5.6 (S. Volcan).