CRISTO FLAGELLATO

Ambito/Autore : Martino Teofilo (Fiandre, ?-Bressanone, 1639)

Periodo storico: 17° secolo
Anno: 1620
Soggetto: Cristo flagellato
Luogo di conservazione: Trento, Fondazione Biblioteca San Bernardino
Materia e tecnica: olio su tela, cm 101 x 86,5
Provenienza: San Bernardino vecchio, 1694 ca

Descrizione:

L’opera è stata restaurata nel 1996-1997 da Egidio Arlango.

La carenza di documenti inerenti alla primigenia chiesa di San Bernardino impedisce di conoscere l’originaria funzione e collocazione del dipinto. Siamo invece ben informati sulle vicende posteriori. Francesco Bartoli (1780) annota: “Nel coro i due quadretti esprimenti uno la Flagellazione l’altro l’Incoronazione di Cristo sono di Martino Teofilo che vi lasciò sotto il primo M.T.F. 1620”. Ancora una volta le note del bolognese ricalcano quelle di padre Tovazzi che così scrive nel 1776: “Jesum spinis coronatum et flagellis caesum picta an 1620 a M. T. P. 1620 idest a Martino Theophilo Polono anno 1620.”. A margine l’autore aggiunse una nota biografica sul pittore (si veda la scheda 42-43).

L’Incoronazione di spine è andata dispersa fra il tardo Ottocento e l’inizio del secolo successivo. I due dipinti sono ricordati anche dal Tovazzi nel coro, entrambi siglati “MT” e dalla cronaca (Morizzo) nel 1775, quando la data 1620 viene impropriamente estesa all’insieme dei dipinti di Martino posti in coro, ovvero, oltre a questi episodi della Passione di Cristo, a San Carlo Borromeo e San Bonaventura (catt. 45-46). Tuttavia sembra condivisa da tutti questi pezzi la cronologia piuttosto avanzata, dichiarata solo dalla Flagellazione. Molinari trascrisse erroneamente il millesimo “1623”.

La composizione, improntata ad un nervoso dinamismo di orizzonte lagunare, mostra in piena evidenza i tratti palmeschi che qualificano le opere di Polacco intorno alla fine del secondo decennio. Il fondo scuro pone in drammatico risalto il corpo di Cristo e le tinte brillanti delle vesti degli sgherri, sortendo effetti tipici della pittura su pietra di paragone.

Fonti: Tovazzi, Relatio Secunda, p. 56; Morizzo, III, p. 3; ACPFM, busta 275, Inventario 1963, p. 667, n. 7; SBC Dal Bosco 2001/ OA/ 00072233.

Bibliografia: Bartoli 1780, p. 58; Molinari 1926, p. 290; Emert 1939, p. 223; Esposizione di pittura sacra, n. 26; Weber 1977, p. 282; Guadagnini 1994, p. 30; Stenico 1999, pp. 110, 147, 598.