RITRATTO DI PADRE VITTORIO WEBER

Ambito/Autore : Francesco Antonio Vanzo (Cavalese, 1754-1836)

Periodo storico: 18° secolo
Anno: 1775-1800
Soggetto: Ritratto di Padre Vittorio Weber
Luogo di conservazione: Trento, convento di San Bernardino, Torricella
Materia e tecnica: olio su tela, cm 62 x 47
Provenienza: Cavalese, convento di San Vigilio, refettorio

Descrizione:

Apprezzato da Molinari nel 1926 e sempre citato dagli inventari novecenteschi in refettorio, il dipinto costituisce una vivace espressione della ritrattistica dell’ordine nel XVIII secolo.

Padre Vittorio Weber, nato nel 1706, deve indubbia rinomanza nell’ambito francescano trentino per via delle puntigliose epistole latine indirizzate nel 1744 a Ludovico Muratori, in risposta alla stigmatizzazione illuminista del cosiddetto voto del sangue, una sorta di strenuo giuramento pronunciato da religiose e religiosi in difesa dell’Immacolata concezione di Maria (si veda su questa accesa polemica Chiocchetti, Demattè, Detoffoli 1926, pp. 171-184). La viva e brillante intelligenza del francescano sembra promanare dall’effigie dipinta, quasi una istantanea del pensoso francescano nell’atto di preparare una delle cavillose missive in risposta alle provocatorie pagine del Muratori. I dati biografici di Vanzo chiariscono che il ritratto venne dipinto dopo la prematura morte del religioso, nel 1760.

È uno dei migliori ritratti eseguiti da Francesco Antonio Vanzo (Andreatta) del quale va apprezzata non solo la resa psicologica ma anche la notevole cura con la quale sono dipinti gli incarnati e le bellissime mani.

Fonti: ACPFM, busta 304, Inventario 1927, n. 47; busta 244, Inventario 1960, p. 649, n. 19; Floris 1987/ OA/ 00053974.

Bibliografia: Chiocchetti, Demattè, Detoffoli 1926, p. 173; Molinari 1926, pp. 301-302; Felicetti 1933, p. 54; Onorati 1982, p. 71: Andreatta 1990, p. 216.