MOSÈ TRASFORMA IL SUO BASTONE IN SERPENTE

Ambito/Autore : Ambito tirolese

Periodo storico: 17° secolo
Anno: 1680-1700
Soggetto: Mosè trasforma il suo bastone in serpente
Luogo di conservazione: Cles, chiesa di Sant’Antonio da Padova, antisacrestia
Materia e tecnica: olio su tela, cm 127 x 264,5

Descrizione:

Seppur di misure diverse, in particolare in lunghezza, queste tele costituiscono un pendant ben evidenziato dai dettagli di ambientazione. La consunzione e le cadute di pellicola pittorica lasciano trasparire in più punti la preparazione bruna. Ci troviamo di fronte alle prove di un pittore molto modesto che indulge nei dettagli preziosi delle vesti o dei copricapi esotici, ma difetta di scioltezza ed efficacia nella composizione e nella resa plastico-volumetrica. I dati di costume, in particolare nelle figure femminili e in Salomone, ci orientano nel tardo Seicento e sembrano poter evocare, assieme ai tratti fisionomici molto caricati, la cultura pittorica tirolese, non senza qualche debole eco di Stephan Kessler. L’anonimo artefice di queste tele, che per altri aspetti si riallaccia alle prove più tarde di Mattias Lamp, si arresta, naturalmente, su un piano di gran lunga inferiore.

Fonti: ACPFM, busta 307, Inventario 1927, n. 23-24; busta 244, Inventario 1959, p. 658, n. 46-47; SBC Chini 1981/ OA/ 00034622-34623; ACSA, Inventario 2013, p. 9.

Bibliografia: Stenico 2004c, p. 299.