Ambito/Autore : Francesco Antonio Vanzo (Cavalese, 1754-1836)
Periodo storico: 18° secolo
Anno: 1790-1810
Soggetto: Cristo crocifisso tra Santa Maria Maddalena, la Madonna e San Giovanni evangelista
Luogo di conservazione: Trento, convento di San Bernardino, Torricella
Materia e tecnica: olio su tela, cm 100 x 68
Provenienza: Cavalese, convento di San Vigilio, refettorio
Descrizione:
Il dipinto è citato in refettorio già dall’inventario del 1927 ed è forse identificabile nel “Cristo” rubricato in refettorio da Felicetti. Per primo Nicolò Rasmo contestualizza l’opera nell’ambito dell’atelier dei fiemmesi Vanzo, pronunciando il nome di Antonio. La paternità viene meglio precisata da Mich in direzione di Francesco Antonio e allo stesso studioso si deve la delucidazione dei modelli di riferimento. Il plastico Cristo crocifisso dipende dalla nitida scultura tardo settecentesca che il convento stesso di Cavalese conserva (cat. 259): lo studio del modello scultoreo in funzione del dipinto è ripercorribile grazie ad un disegno della Pinacoteca della Magnifica Comunità di Cavalese. Le figure dei dolenti nonché le note di paesaggio dipendono invece da due opere di Michelangelo Unterperger: il Crocifisso con Santa Maria Maddalena nelle collezioni del Buonconsiglio (dalla congregazione di carità) e la Crocifissione presso le Dame inglesi di Bressanone (Mich 1995a e 1995b). Si configura pertanto una fusione di modelli di riferimento fiemmesi, rielaborati più volte dalla bottega Vanzo, come attesta una seconda versione del dipinto in oggetto, conservata presso la Torricella nel complesso francescano a Trento (fig.) in riferimento alla quale Andreatta ipotizza un’attribuzione a Longo che effettivamente si confrontò con lo stesso tema a Molina di Fiemme (Mich).
Fonti: ACPFM, busta 304, Inventario 1927, n. 50; busta 244, Inventario 1960, p. 650, n. 22; Floris 1987/ OA/ 00053977.
Bibliografia: Felicetti 1933, p. 54; Esposizione di pittura sacra, n. 16; Andreatta 1990, pp. 238-239; Mich 1995a, pp. 176, 179; Mich 1995b, cat. 12.