SANTA ELISABETTA D’UNGHERIA

Ambito/Autore : Ambito trentino

Periodo storico: 18° secolo
Anno: 1701-1715
Soggetto: Santa Elisabetta d’Ungheria
Luogo di conservazione: Cavalese, convento di San Vigilio, biblioteca
Materia e tecnica: olio su tela incollata su tavola, cm 18 x 14,4 (ciascuno; misure dell’intero reliquiario: cm 67 x 33)

Descrizione:

Le tele ovali campiscono quattro reliquiari gemelli. La teca, che funge da cornice, è formata da un intreccio simmetrico di plastiche foglie d’acanto, rami di palma e motivi a nastro. L’intaglio ligneo, così come il piede e il fusto dei manufatti, reca una verniciatura a porporina non originale; anche i brani figurati, seppur non ridipinti, non sono in buone condizioni.

Si tratta in ogni caso di asciutte e modeste raffigurazioni di alcuni dei maggiori santi dell’ordine, a principiare da San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio da Padova e Gesù Bambino, quindi due grandi sante: Santa Elisabetta d’Ungheria in veste regale e Santa Margherita da Cortona con l’immancabile cagnolino. Nel 1962 Rasmo le riferisce ad ignoto pittore della cerchia di Francesco Unterperger.

Sembra più credibile individuare aspetti della pittura fiemmese all’inizio del Settecento, in particolare una certa persistenza delle figurette espanse dell’estrema attività di Francesco Furlanello, morto nel 1697. L’impressione è rafforzata dalla tipologia dei manufatti lignei, tipici della fine del Seicento e dell’inizio del secolo successivo.

Fonti: SBC Floris 1987/ OA/ 00054018-022.

Bibliografia: Esposizione di pittura sacra, n. 44; Onorati 1982, p. 181.